Selene e Nedda: Due siciliane DOC nel calice

Ci sono storie che solo il vino sa raccontare, e quella di Selene e Nedda è una di queste. Due “donne” diverse nel carattere ma unite dalla stessa terra, due vini che nascono dalle vigne di Baglio Diar, giovane ma già affermata cantina nel cuore di Marsala, dove la tradizione vinicola si rinnova attraverso scelte coraggiose e una visione orientata all’eccellenza.
Selene, signora della notte
Come una dama che predilige le ore notturne, Selene rivela la sua vera natura quando la luna illumina i filari. È in questi momenti che i grappoli di Grillo vengono raccolti, mentre la brezza marina accarezza le vigne e il fresco della notte preserva gli aromi più delicati. Il suo nome non è casuale: come la dea greca che attraversava il cielo sul suo carro d’argento, questo vino porta con sé la magia delle notti siciliane. Nel calice, Selene si veste di giallo paglierino brillante, quasi volesse catturare la luce delle stelle. Il suo profumo è un invito al viaggio: melone maturo e ananas disegnano paesaggi tropicali, mentre aneto e rosmarino riportano alla macchia mediterranea. In bocca è fresca e vibrante, con quella mineralità che solo il terroir marsalese sa donare. Note di albicocca e scorza d’arancia candita completano il suo ritratto, elegante e mai scontato.
Nedda, spirito della terra
Se Selene è figlia della luna, Nedda è figlia della terra bruciata dal sole. Il suo nome evoca le donne siciliane dalla pelle ambrata, quelle che Giovanni Verga immortalò nelle sue novelle. Questo Nero d’Avola viene raccolto al tramonto, quando il sole dipinge l’orizzonte di rosso, proprio come il colore rubino che splende nel calice. Nedda è una donna forte, che non ha paura di mostrare il suo carattere. Nel bicchiere si apre come un ventaglio di sensazioni: amarene mature, more selvatiche e prugne secche si intrecciano con la dolcezza della vaniglia e la speziatura dei chiodi di garofano. È un vino che racconta storie di vendemmie antiche, di mani callose che hanno lavorato la terra, di tradizioni che si rinnovano nel rispetto della natura.
La “casa” di Selene e Nedda
Baglio Diar ha dato vita a queste due interpretazioni del territorio scegliendo una strada precisa: produzione biologica, rispetto per la terra e attenzione maniacale ai dettagli. L’azienda, che ha ottenuto la certificazione biologica fin dal primo anno di attività, lavora per esaltare le caratteristiche dei vitigni autoctoni attraverso vinificazioni rispettose e tecnicamente ineccepibili. Ogni passaggio è studiato per preservare l’identità dei vini: per Selene, la fermentazione controllata e l’affinamento in acciaio mantengono intatta la freschezza varietale. Per Nedda, il sapiente utilizzo delle barriques aggiunge complessità senza mascherare l’anima del Nero d’Avola.
L’Espressione di una terra
Selene e Nedda rappresentano due volti autentici della Sicilia enologica, ciascuna con la propria personalità ben definita. La prima seduce con la sua freschezza marina: servita a 8-10°C in un calice a tulipano, accompagna con naturale eleganza i piatti di pesce al forno e i calamari ripieni. Ma sa anche osare, creando abbinamenti sorprendenti con carni grasse e formaggi di pecora a media stagionatura. Nedda invece, da vera donna mediterranea, esprime il suo carattere migliore a 16°C, sempre in calice a tulipano: è perfetta con la selvaggina speziata e le carni rosse alla griglia, ma sa anche dialogare con audacia con i crostacei grigliati e gli ortaggi ripieni al forno, dimostrando una versatilità inaspettata. Sono vini che raccontano una Sicilia autentica e contemporanea, dove ogni sorso è un viaggio tra tradizione e innovazione. Un racconto che Baglio Diar ha saputo interpretare con maestria, trasformando due vitigni autoctoni in ambasciatrici d’eccellenza del territorio marsalese.
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