Storie di GHUSTO

L’anima della Toscana in un crostino: storia di un antipasto iconico

Il crostino toscano, conosciuto anche come “crostino nero”, rappresenta uno dei simboli più autentici dell’antipasto tradizionale toscano. Un piatto semplice ma ricco di sapore e storia, che racconta la cultura contadina e la cucina povera di questa splendida regione italiana. A metà tra un ragù e un patè a base di fegatini di pollo, questa preparazione è un’autentica delizia della gastronomia toscana, vera espressione dei sapori e delle tradizioni locali.

Le origini e l’evoluzione storica

Le radici del crostino toscano affondano nel Medioevo, quando la cultura del “non sprecare nulla” dominava nelle case contadine toscane. La necessità di utilizzare ogni parte degli animali macellati, comprese le frattaglie, portò alla creazione di ricette ingegnose per rendere appetitosi anche i tagli meno pregiati. In particolare, il fegato, parte nobile ma non sempre apprezzata, divenne l’ingrediente principale di questa preparazione. I contadini scoprirono che tritando finemente il fegato di pollo o altri volatili, cuocendolo lentamente con erbe aromatiche, e spalmandolo su fette di pane abbrustolito, si otteneva un antipasto gustoso ed economico.

Durante il Rinascimento, periodo di grande splendore culinario in Toscana, il crostino toscano si evolse e si raffinò. Le famiglie nobili fiorentine iniziarono ad apprezzare questa preparazione, arricchendola con ingredienti come acciughe, capperi e spezie esotiche importate grazie ai commerci con l’Oriente. Nel XVIII secolo, il crostino toscano era già un piatto codificato nei ricettari delle grandi famiglie aristocratiche toscane. La ricetta venne poi tramandata di generazione in generazione, arrivando fino ai giorni nostri praticamente immutata nei suoi ingredienti fondamentali.

Nonostante le evoluzioni della cucina moderna, questo piatto rimane un simbolo intramontabile della tradizione gastronomica regionale. Il crostino rappresenta l’apertura classica di ogni pasto tradizionale in Toscana. È l’antipasto per eccellenza nelle trattorie e nei ristoranti che propongono la cucina regionale autentica. Oltre ad essere un piatto a sé stante, è parte fondamentale dei classici “antipasti misti toscani” che comprendono anche affettati come il prosciutto toscano, il salame, la finocchiona, e formaggi come il pecorino toscano.

La ricetta tradizionale

La preparazione tradizionale del crostino toscano è semplice ma ricca di sapore. Gli ingredienti principali sono i fegatini di pollo (che costituiscono circa il 60% della ricetta autentica), accompagnati da cipolla, carota, sedano, burro, olio extravergine d’oliva, vino (che contiene solfiti), sale, aglio e un pizzico di peperoncino per una leggera nota piccante. La procedura classica prevede un soffritto di cipolla, carota e sedano, a cui si aggiungono i fegatini di pollo tagliati a pezzetti. Dopo la rosolatura, si sfuma con vino e si continua la cottura fino a ottenere la giusta consistenza. Il tutto viene poi lavorato fino a ottenere una crema spalmabile dalla consistenza rustica che viene adagiata su fette di pane toscano abbrustolito, preferibilmente ancora caldo. Esistono diverse varianti di questa preparazione. Ciascuna di esse riflette le tradizioni gastronomiche locali delle diverse aree della Toscana, con piccole modifiche agli ingredienti o al metodo di preparazione che rendono il crostino toscano un piatto con molteplici sfumature regionali: dalla senese, caratterizzata dall’aggiunta di milza e da una maggiore presenza di spezia, a quella fiorentina, spesso più raffinata e con l’aggiunta di vin santo nella preparazione;  o ancora, dalla variante maremmana, più rustica con l’aggiunta di salsiccia fresca, alla lucchese, che include l’uso del lardo nella preparazione. 

Il consiglio dello chef Michele Abate

In alternativa alla classica versione del pane toscano abbrustolito su cui servire il crostino, ecco un suggerimento originale del nostro chef: “È avanzato un panettone a Natale? Taglialo a fette sottili e passalo in forno fino a che non diventa leggermente croccante e dorato. L’abbinamento tra il dolce del panettone e il gusto gradevolmente amarognolo del crostino è semplicemente delizioso. In assenza del panettone anche il pan brioche può essere un ottimo compagno.”

Il crostino toscano rappresenta un perfetto esempio di come la necessità abbia generato creatività in cucina. La sua evoluzione da piatto povero contadino a simbolo gastronomico regionale dimostra la capacità della tradizione toscana di trasformare ingredienti umili in autentiche prelibatezze. Assaggiare il crostino toscano significa compiere un viaggio tra i sapori più autentici della Toscana, un piccolo capolavoro di semplicità che continua a conquistare i palati di tutto il mondo. 

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