L’arte di servire le bollicine: quale bicchiere scegliere e perché

Il mondo delle bollicine va oltre il semplice piacere dell’effervescenza. La scelta del bicchiere influenza profondamente aromi, persistenza delle bollicine e gusto del vino. Flûte, coppa o calice da bianco? Scopriamo quale bicchiere esalta al meglio i nostri spumanti preferiti.
La flûte: eleganza e persistenza
La flûte, bicchiere alto e sottile protagonista dei brindisi eleganti, è ancora la scelta indicata dal protocollo dei sommelier.
Quando sceglierla
È ideale per vini con profumi delicati, spumanti non millesimati e non aromatici, vini secchi ottenuti con metodo Martinotti. Un buon Prosecco sa esprimere al meglio i suoi aromi freschi in questo bicchiere.
La sua forma allungata concentra gli aromi in uno spazio ristretto e, grazie alla superficie limitata di contatto con l’aria, mantiene l’effervescenza più a lungo. Permette inoltre di apprezzare il perlage, quella catenella di bollicine che sale verso la superficie.
Nonostante questi vantaggi, alcuni la trovano scomoda, specialmente se hanno il naso “ingombrante”. Per vini complessi, inoltre, può risultare troppo stretta per permettere una piena espressione aromatica.
Il calice a tulipano: il giusto compromesso
Le tendenze recenti indicano una preferenza per i calici da vino bianco, soprattutto quelli a forma di tulipano con pancia larga e apertura più stretta.
Quando sceglierlo
È perfetto per Champagne e spumanti importanti ottenuti con Metodo Classico, vini millesimati secchi e bollicine con aromi complessi che necessitano di spazio per esprimersi.
Questo bicchiere offre un equilibrio tra espressione aromatica e mantenimento dell’effervescenza. La parte ampia permette agli aromi di svilupparsi, mentre l’apertura più stretta li concentra verso il naso. Le bollicine risalgono alla giusta velocità, trasportando con sé le molecole aromatiche del vino.
Molti esperti oggi lo considerano la scelta ideale, specialmente per Champagne d’annata e cuvée prestigiose.
La coppa: tradizione e aromaticità
La coppa, ampia e poco profonda, ha un fascino retrò innegabile. Utilizzata comunemente dal XVIII secolo fino a cinquant’anni fa, è circondata da un’aura romantica.
Quando sceglierla
Trova la sua applicazione ideale con spumanti aromatici come il Brachetto d’Acqui e vini con residuo zuccherino. È perfetta per chi desidera un’esperienza più tradizionale e nostalgica.
Sebbene meno utilizzata oggi, la coppa offre vantaggi specifici: disperde l’eccesso di effervescenza (ideale per vini dolci), esalta l’aromaticità e aggiunge un tocco di eleganza vintage.
Secondo alcune leggende, la sua forma sarebbe modellata sul seno di nobili dame come Maria Antonietta o Madame de Pompadour, mentre altri ne attribuiscono il design all’Inghilterra del tardo XVII secolo.
Quale scegliere?
La scelta tra questi bicchieri è, in ultima analisi, personale e contestuale. Ogni recipiente offre un’esperienza diversa della stessa bollicina.
Seguendo le tendenze attuali, il calice a tulipano rappresenta la scelta più versatile, capace di valorizzare la maggior parte degli spumanti di qualità. Per millesimati da lungo invecchiamento, alcuni esperti consigliano calici più ampi, simili a quelli da vino rosso.
La flûte resta perfetta per le occasioni formali, mentre le coppe possono essere riscoperte per vini aromatici e dolci o semplicemente per il gusto di brindare in stile vintage.
L’importante è ricordare che il bicchiere ideale è quello che permette di godere dell’esperienza sensoriale offerta dalle bollicine, combinando vista, olfatto e gusto in un momento di puro piacere.
Buone bollicine a tutti!