Consigli & curiosità, Storie di GHUSTO

Umami: Il quinto gusto che ha rivoluzionato la nostra percezione del sapore

Per molto tempo, il mondo culinario ha vissuto con la convinzione che esistessero solo quattro gusti fondamentali: dolce, salato, acido e amaro. Tuttavia, una scoperta agli inizi del XX secolo ha cambiato per sempre il modo in cui percepiamo il gusto: l’umami.

L’umami, un termine giapponese che si traduce approssimativamente come “sapore piacevole e saporito”, ha una storia più lunga e complessa di quanto si possa immaginare. La sua scoperta risale al 1908, quando il chimico giapponese Kikunae Ikeda isolò il glutammato dal brodo di alghe kombu e ne identificò il sapore unico, che chiamò umami.

Nonostante questa precoce scoperta, il riconoscimento dell’umami come quinto gusto fondamentale ha richiesto molto tempo. Per decenni, la comunità scientifica occidentale è rimasta scettica, considerando l’umami più come una sensazione che un gusto vero e proprio. È stato solo negli anni ’80 che la ricerca ha iniziato a fornire prove concrete dell’esistenza di recettori specifici per l’umami sulla lingua.

Il punto di svolta è arrivato nel 2000, quando i ricercatori dell’Università di Miami scoprirono il recettore del gusto umami. Questa scoperta ha fornito la prova definitiva che l’umami è effettivamente un gusto fondamentale, distinto dagli altri quattro. Nel 2002, l’umami è stato ufficialmente riconosciuto come quinto gusto fondamentale durante il primo simposio internazionale sull’umami tenutosi alle Hawaii.

Questa lunga strada verso il riconoscimento è sorprendente, considerando quanto l’umami sia diffuso e importante nella nostra dieta quotidiana. Il sapore umami si trova naturalmente in molti alimenti come pomodori maturi, formaggio parmigiano, funghi, salsa di soia e carne stagionata. Questi cibi hanno in comune una certa “succulenza” che li rende particolarmente appetitosi e soddisfacenti.

Ma cos’è esattamente l’umami? Spesso descritto come “carnoso”, “saporito” o “brodoso”, l’umami è un gusto ricco e profondo che aggiunge profondità e complessità ai cibi. Deriva principalmente da aminoacidi come il glutammato, che si trova naturalmente in molti alimenti.

La scoperta dell’umami non è stata solo un’interessante curiosità scientifica; ha avuto un impatto significativo sulla gastronomia moderna. Gli chef di tutto il mondo ora progettano i loro piatti tenendo conto di questo quinto gusto, creando combinazioni di sapori più ricche e complesse. L’umami è diventato un elemento chiave nel bilanciamento dei sapori, utilizzato per intensificare la sapidità dei piatti senza dover ricorrere a un eccesso di sale.

Inoltre, la consapevolezza dell’umami ha portato a una maggiore apprezzamento di cibi tradizionali ricchi di questo sapore. Il dashi giapponese, un brodo a base di alghe e fiocchi di bonito, è un perfetto esempio di come l’umami sia stato inconsapevolmente al centro di molte cucine tradizionali per secoli. Allo stesso modo, il crescente interesse per i formaggi stagionati e i salumi in Occidente può essere in parte attribuito alla nostra nuova comprensione e apprezzamento dell’umami.

L’industria alimentare non è stata da meno nell’abbracciare questo nuovo gusto. Molti prodotti ora vengono formulati o riformulati per enfatizzare le note umami, creando snack e condimenti che fanno leva su questo sapore per aumentare la loro appetibilità.

L’aggiunta dell’umami al pantheon dei gusti fondamentali non ha solo ampliato la nostra comprensione del sapore, ma ha anche aperto nuove possibilità culinarie. Ha fornito un nuovo vocabolario per descrivere le nostre esperienze gustative e ha dato agli chef e ai cuochi casalinghi un nuovo strumento per creare piatti più complessi e soddisfacenti.

Mentre continuiamo a esplorare il mondo del gusto, ci si chiede quali altre sorprese ci riserva il nostro palato. La scoperta dell’umami ci ricorda che la nostra comprensione del gusto è in continua evoluzione. Chi sa quali nuove sfumature di sapore potremmo ancora scoprire? Una cosa è certa: l’umami ha cambiato per sempre il modo in cui pensiamo al cibo, arricchendo le nostre esperienze culinarie e aprendo nuove frontiere nel mondo della gastronomia.